Anche per il mese di dicembre il mercato dell’auto registra un forte calo delle vendite. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, sono stati venduti 86.679 veicoli contro i 119.620 del dicembre 2020, un calo del -27,5%. A novembre il mercato aveva registrato una flessione del 24,6%. Il volume globale delle vendite di dicembre, pari a 361.677 veicoli, ha interessato per il 23,97% vetture nuove e per il 76,03% vetture usate. Nel complesso il 2021 si è registrata una crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Sono stati infatti immatricolati 1.457.952 nuovi veicoli contro i 1.381.756 del 2020.
Anche Federauto, la Federazione dei concessionari auto, è rimasta perplessa sulla mancanza di un piano pluriennale in manovra per accompagnare la transizione ecologica del settore. “Tutto ciò impone una riflessione”, ha commentato il presidente provinciale Gianni Corciulo, aggiungendo che “in un contesto in cui la propensione all’acquisto di autoveicoli da parte dei consumatori è già abbastanza confusa e incerta, la discutibile decisione del phase out delle auto con motore a combustione interna a partire dal 2035 annunciata dal CITE (Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica) il mese scorso e la mancanza di incentivi auto per lo svecchiamento del parco circolante, sono fattori che andranno ad aggravare ulteriormente l’andamento del mercato auto con impatti negativi sulle imprese italiane, l’occupazione e la tenuta della filiera nel suo complesso”.
Per la Federazione i fondi stanziati per sostenere le attività economiche maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, non sono sufficienti per arginare la crisi del settore dell’automotive. “Più che di ristori – ha aggiunto Gianni Corciulo– il settore necessita di sostegni efficaci alla domanda per l’acquisto di veicoli a zero e basse emissioni, funzionali alla riduzione progressiva della CO2. Riteniamo che un arco temporale di soli 13 anni per passare definitivamente alla vendita di auto elettriche, in mancanza di un piano programmato e organico, sia un periodo troppo breve per riconvertire adeguatamente tutto l’indotto del settore”.
Secondo la Federazione i comportamenti d’acquisto non si modificano a suon di normative, bensì attraverso “una rimodulazione della fiscalità auto, un piano di incentivi fondato sulla neutralità tecnologica per il rinnovo del parco autovetture e veicoli commerciali leggeri e la realizzazione di una rete di ricarica elettrica efficiente e capillare sulla rete stradale, urbana, extraurbana e autostradale”, ha concluso Corciulo.